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Imposta di soggiorno, arrivano i ristori per i Comuni, ma c’è chi fa il doppio gioco. La mia denuncia e l’invito a risolvere la questione alle Commissioni Bilancio e al Ministro

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Milioni di euro di ristoro per l’imposta di soggiorno ma molte località turistiche fanno il doppio gioco, la denuncia dell’Abbac, la rete nazionale extralberghiera e il richiamo alle Commissioni Bilancio per affrontare le diverse questioni. 

Il Presidente Abbac Agostino Ingenito: “In molti hanno mantenuto l’imposta anche in piena pandemia e l’hanno aumentata. Occorre regolamentare la destinazione delle risorse, chiarire il rapporto con Airbnb e affrontare i nodi strutturali. Sollecitiamo il Ministro Garavaglia anche sui ritardi dell’Agenzia delle Entrate per mancata attuazione codice unico, sostituto di imposta e controlli veridicità annunci online per evitare truffe, in aumento in questa stagione,  ai danni dei viaggiatori”

Imposta di soggiorno, arrivano i ristori dallo Stato ma alcuni Comuni turistici, fanno il doppio gioco. Fioccano milioni, dai 56 concessi a Roma Capitale, ai 24 milioni di euro erogati a Milano, ai 19 milioni di Firenze e ai 18 milioni di Venezia. e ai 5 milioni ed oltre concessi a Napoli. Nell’elenco anche tante sorprese sui fondi concessi ad altre importanti località italiane. In tanti Comuni però – secondo la denuncia dell’Abbac -non hanno mai sospeso l’imposta anche in piena pandemia e c’è chi ha approfittato per aumentare tariffe e tasse di sbarco, mentre la destinazione delle risorse resta un tabu. L’Abbac chiede una riunione urgente e congiunta di entrambe le Commissioni Bilancio di Camera e Senato perchè si affrontano una volta per tutte, i nodi strutturali dell’imposta e della sua destinazione e chiede conto formalmente al Ministro Garavaglia di informare sulle modalità degli accordi, in alcuni casi segreti,  di alcuni Comuni con la piattaforma Airbnb per la riscossione online e versamento a forfait e sui ritardi dell’Agenzia delle Entrate sugli obblighi del sostituto di imposta e codice unico nazionale.  E’ di queste settimane il primo riparto del fondo di 350 milioni di euro per l’anno 2021 per il ristoro parziale dei comuni delle minori entrate per mancata riscossione dell’imposta di soggiorno e di analoghi contributi, per l’adozione delle misure di contenimento del COVID-19. Ed emergono dati che fanno discutere – secondo l’Abbac, l’associazione nazionale della rete extralberghiera . “Non si tratta di fare le pulci ai bilanci comunali, sappiamo tutti le difficoltà degli enti locali ma questi ristori fanno emergere delle incongruenze che vanno affrontate  – dichiara il presidente nazionale Agostino Ingenito – Ecco perchè chiediamo interventi urgenti e risolutivi. Da troppo tempo le risorse riscosse, soprattutto in periodi pre pandemici, hanno avuto destinazioni tutt’altro che legate alle esigenze dell’accoglienza e dei servizi turistici – continua Ingenito – E’ ora che lo Stato affronti con i Comuni queste vicende che hanno determinato non poche problematiche dopo la reintroduzione della tassa di soggiorno, che alcuni anni fa era stata cancellata e poi ripristinata. Va affrontato anche la questione dell’abusivismo, della certificazione e veridicità degli annunci online sulle piattaforme di prenotazione per evitare ulteriori e gravi casi di truffe che hanno beffato centinaia di viaggatori italiani ed esteri soprattutto in questa stagione. Non più deregulation ma azioni precise per valorizzare e promuovere l’eccezionale rete di ospitalità diffusa italiana e tutelare gli operatori onesti che garantiscano una sana accoglienza Made in Italy . Vanno affrontate anche le ipocrisie della turistificazione, dell’utilizzo degli immobili per destinazioni turistiche e garantita la tutela e vivibilità dei centri storici con il fabbisogno abitativo – cosi Ingenito in una lettera inviata al Ministro Garavaglia. 

Qui l’elenco dei Comuni che hanno ricevuto il ristoro imposta soggiorno

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